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SUL MANIFESTO DEL 30 NOVEMBRE Lettera dell’On. Tatiana Basilio (M5S) sugli F-35 e le bombe nucleari e risposta di Manlio Dinucci

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SUL MANIFESTO DEL 30 NOVEMBRE
Lettera dell’On. Tatiana Basilio (M5S)
 sugli F-35 e le bombe nucleari
e risposta di Manlio Dinucci

Gentile direttore,

nell’articolo pubblicato oggi dal quotidiano da Lei diretto dal titolo  “A Ghedi 30 F-35 con 60 bombe nucleari”  Manlio Dinucci critica il M5S per la sua richiesta – contenuta insieme ad altre  in una mozione di cui sono prima firmataria – in cui si chiedeva  che l’Italia dichiari la sua “indisponibilità ad acquisire le componenti necessarie per rendere gli F-35 idonei al trasporto di armi nucleari”. 

Per il Dott.  Dinucci tale richiesta  equivale "a richiedere che l’esercito sia dotato di carri armati senza cannone”.

Trovo questa critica  completamente sbagliata nei contenuti, oltre che ingenerosa, rivolta tra l’altro ad una forza politica che in solitudine sta lottando in Parlamento contro la proliferazione di sistemi d' arma nucleari e contro l'acquisizione dei cacciabombardieri F-35. 

E' merito del gruppo politico al quale appartengo che di questi argomenti se ne sia discusso, per la prima volta e dopo tanti anni, nell’aula di Montecitorio. 

La posizione del M5S è nota sin dal primo giorno che siamo stati proclamati: noi siamo contrari all' acquisizione dei caccia bombardieri F-35 sia nella versione convenzionale che in quella nucleare,  perché lo riteniamo contrario al dettato dell’art.11 della Costituzione. 

Proprio perché riteniamo che  - come scrive Dinucci –  “il nuovo caccia F-35 e la nuova bomba nucleare ammodernata B61-12 costituiscono un sistema d’arma integrato", abbiamo chiesto la dissociazione da questo programma di ammodernamento della capacità nucleare del nostro Paese. 

Le attuali bombe B61 stoccate a Ghedi ed Aviano  sono compatibili  con gli F-16 e i Tornado in dotazione all’aeronautica italiana e non ai nuovi caccia bombardieri F35. 

Questo per dire che se gli F35 non vengono dotati di sistema d' arma nucleare sono comunque dei bombardieri e non sarebbe la stessa cosa che chiedere carri armati senza cannone! Acquisire sistemi d' arma con capacità nucleare, contraddice l’adesione dell’Italia al Trattato di Non Proliferazione Nucleare  e rende ipocrite le congratulazioni di Gentiloni all’ICAN  per il recente riconoscimento  del Nobel per la pace per il suo impegno per il disarmo atomico. 

Ho trovato curioso che il manifesto invece di attaccare il governo per questa sua palese subalternità ai programmi di riarmo atomico degli Usa trovasse il tempo invece per attaccare una forza politica che contro questo riarmo si batte da quando siede sugli scranni del Parlamento e continueremo a farlo in maniera ferma.

Le chiedo, inoltre, la sua cortese disponibilità a pubblicare questa mia nota sul quotidiano da Lei diretto.

RingraziandoLa per la cordiale attenzione Le porgo i miei più cordiali saluti.


On. Tatiana Basilio
IVCommissioneDifesa
Camera dei Deputati


On. Basilio, apprezzo la sua attenzione sul tema delle armi nucleari, che il manifesto tratta metodicamente nonostante la scarsa attenzione nell’opinione pubblica.
Rilevo però alcune inasattezze nella sua lettera, ad esempio quella che «le attuali bombe B61 stoccate a Ghedi ed Aviano sono compatibili con gli F-16 e i Tornado in dotazione all’aeronautica italiana e non ai nuovi cacciabombardieri F-35». 

Gli aerei italiani addetti al trasporto delle bombe nucleari B61 sono i Tornado PA-200 del 6° Stormo di Ghedi, mentre gli F-16C/D con tale funzione sono quelli Usa della 31st Fighter Wing dislocata ad Aviano. Le B61 possono essere trasportate anche dagli F-35 ma, dal 2020, esse saranno sostituite dalle B61-12. 

Queste – documenta Hans Kristensen della Federazione degli scienziati americani – possono essere sganciate anche da Tornado e F-16, ma solo  con traiettoria balistica. Per guidarle a distanza sull’obiettivo e sfruttarne le capacità penetranti anti-bunker, occorrono gli F-35A. 

Di questo caccia non esistono due versioni, ma un tipo unico a duplice capacità convenzionale e nucleare. Esso non può essere denuclearizzato, poiché è progettato per armi tipo la B61-12 che, incorporando le funzioni di quattro diverse bombe, accresce la capacità Usa di attacco nucleare da basi avanzate come quelle italiane.
Questo riguardo alla «critica completamente sbagliata nei contenuti». Riguardo a quella «ingenerosa», la invito a leggere i miei precedenti articoli sull’argomento, incentrati sulle gravi responsabilità del governo che viola il Trattato di non-proliferazione nucleare, ratificato dall’Italia, e attacca in sede Nato il Trattato Onu sulla proibizione delle armi nucleari. 


La critica al M5S è di tutt’altro tenore: perché il suo gruppo non richiede al governo, senza giri di parole, l’immediata rimozione dal nostro territorio nazionale delle bombe nucleari statunitensi B-61 e la non-installazione delle B61-12, e la contemporanea uscita dell’Italia dal Gruppo di pianificazione nucleare della Nato? Rientra questo nel programma di governo del vostro candidato premier?

Manlio Dinucci  

Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO 


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